giovedì 5 novembre 2009

Brandi e Morandi, l'amicizia tra un artista e un critico d'arte

Il poter leggere l’opera di un artista come Morandi attraverso gli occhi ed il pensiero critico di un grande intellettuale come è stato Brandi è un’occasione di unica nel suo genere.

“…Né forse alcuno, prima di Morandi, aveva parlato con tale intensità attraverso l'evocazione di oggetti inanimati, poiché, oltre i supremi valori figurativi - le squisite ricerche cromatiche, le audaci soluzioni spaziali - vi è qualcosa, in queste Nature morte, che oltrepassa, non dico certo il soggetto, ma il loro esser pittura, e sommessamente canta l'umano. Nel momento stesso che quelle fiasche e quelle bottiglie si affermano davanti ai nostri occhi in modo indimenticabile e incomparabile, la loro forma cede a un afflato che le scompone, e riconduce diritto all'animo, all'uomo. Nulla è meno astratto, meno avulso dal mondo, meno indifferente al dolore, mono sordo alla gioia, di questa pittura, che apparentemente si ritira ai margini della vita, e si interessa, umbratile, ai pulverulenti ripostigli di cucina…”

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